Un viaggio tra cavalieri erranti e scenari mozzafiato nelle terre matildiche. Siamo nel cuore della Pianura Padana tra Reggio Emilia e Parma dove si trovano le terre di Matilde di Canossa, la figura femminile più importante nel Medioevo.
Qui troverete un circuito fatto di castelli matildici e paesaggi dall’atmosfera primordiale che fanno pensare a cavalieri erranti su magnifici destrieri lottare per la difesa del territorio. Gesta che in questa parte d’Emilia sono divenute oggetto di leggende popolari tramandate da generazione in generazione.
Matilde di Canossa viene cantata anche da Dante nel Paradiso. La Grande Contessa che ha saputo tener testa ad imperatori e a conciliare i poteri forti tra Stato e Chiesa.
I suoi manieri sorgono in posizioni privilegiate, sui colli reggiani delineando un confine territoriale ben preciso, divenuto meta di escursioni fuori porta non solo per ammirare la storia a cielo aperto, ma anche per le numerose iniziative di festa, che ogni anno vengono proposte dai paesi che sorgono all’interno del perimetro.
Questi castelli sui crinali delle colline che si affacciano sulla Val D’Enza vi sapranno ammaliare per la loro spettacolarità. Essi sono inseriti, come potrete vedere, in un paesaggio costellato da antichi borghi, torri e pievi. Dovete sapere che la maggior parte del patrimonio storico legato al regno di Matilde di Canossa è visitabile, grazie all’impegno dei comuni principali delle terre matildiche come Ciano d’Enza e Quattro Castella.
Castello di Bianello
Tra le fortezze più note, vi è il Castello di Bianello che si trova a Quattro Castella, una piccola cittadina dove la vita scorre secondo i ritmi della tranquilla provincia emiliana. Un luogo che si caratterizza per le sue botteghe di generi alimentari come una volta e dallo spirito d’accoglienza che lo si può cogliere sorseggiando un buon caffè nei bar del paese.
Il Castello di Bianello era la fortezza preferita da Matilde di Canossa, qui hanno soggiornato imperatori e papi. Il maniero, nel corso dei secoli, ha subito alcune modifiche e ampliamenti, ma ha mantenuto arredi sontuosi delle epoche passate. Una guida accompagna i visitatori all’interno della fortezza, raccontando le vicissitudini dei vari Signori che dopo i Canossa hanno avuto la proprietà del castello.
Castello di Canossa
L’itinerario alla scoperta della Contea della Grande Contessa parte proprio da qui. Potrete poi proseguire verso il Castello di Canossa (Ciano d’Enza) dove vi aspetta un panorama mozzafiato sulla pianura circostante. È qui che Matilde ha fatto incontrare l’Imperatore Enrico IV e Papa Gregorio VII da cui è derivata la famosa espressione: “Andare a Canossa” come sinonimo di perdono e umiliazione.
Il logorio del tempo e le devastazioni degli uomini hanno fatto crollare parte della rupe, per questo il castello appare ridotto, tuttavia ancora oggi è possibile comprenderne la magnificenza della struttura.
Castello di Rossena e Torre di Rossenella
L’itinerario vi porterà verso la Torre di Rossenella e il Castello di Rossena. Avevano il compito di difendere il Castello di Canossa. Sarete catturati dalla bellezza del paesaggio difronte a questo patrimonio culturale straordinario.
Il profilo della fortezza e della torre creano uno degli scorci più suggestivi della Contea Matildica. Dovete sapere che qui vi ha soggiornato il Petrarca. Il grande autore italiano ha portato a compimento alcune delle sue opere proprio tra queste colline.
Il Castello di Rossena è il maniero meglio conservato ed è possibile visitarlo durante tutto l’anno, con qualche eccezione nel periodo invernale, per questo è meglio consultare il sito dello IAT di Reggio Emilia.
Tuttavia la stagione che esprime al meglio l’incanto del luogo è la primavera, essendo l’area circondata da piante di ginestre e verdi cespugli, che con il rossastro dei mattoni della rupe offre uno spettacolo unico.
La Contea di Matilde di Canossa è come un viaggio a bordo della macchina del tempo, con la consapevolezza di portare il ricordo di un’esperienza a spasso nella storia.
Crediti foto del Castello di Canossa e Castello di Rossena: Giuliano Bianchini