Sapevate che a Parma fino a dicembre 2020 potrete ammirare un cielo fatto di tanti fiori colorati nel cuore della città? Se siete curiosi non potete perdervi la mostra Florilegium di Rebecca Louise Law. E’ la prima volta che l’artista britannica Rebecca Louise Law espone in Italia con un’installazione che ha regalato un magnifico e variopinto cielo di fiori all’Oratorio di San Tiburzio. Un messaggio di rinascita e di buon auspicio, che mai potrebbe essere più attuale visto gli accadimenti di questo anno 2020 per i motivi legati al Covid-19. Questa splendida installazione, composta da 200 mila fiori, nasce da un’iniziativa tra il Gruppo Chiesi, Davines e Cosmoproject. La mostra si inserisce nel programma dedicato alle grandi aziende in occasione di Parma 2020 + 21 (Parma sarà capitale della cultura italiana anche nel 2021).
Tutti con il naso all’insù per ammirare fiori dalle mille sfumature all’interno di uno dei più significativi esempi di Barocco parmense: l’Oratorio San Tiburzio che è stato realizzato nel 1722 dall’architetto Adalberto Dalla Nave e poi completato dall’architetto Pancrazio Soncini, un secolo e mezzo più tardi.
Florilegium rientra nel progetto Pharmacopea, un’iniziativa all’insegna del viaggio attraverso l’identità chimico-farmaceutica della città di Parma alla scoperta di luoghi rimasti segreti per molto tempo. Attraverserete Un ponte invisibile tra presente e passato che vi racconterà la storia gloriosa di assistenza e di farmaceutica lunga 500 anni. L’Antica Farmacia San Filippo Neri e l’attiguo Oratorio di San Tiburzio sono i tesori da scoprire in occasione di questa originale installazione dell’artista britannica Rebecca Louise Law.
Alla Farmacia San Filippo Neri potrete ammirare il laboratorio galenico un tempo noto come Spezieria di Carità che lega il proprio percorso a quello della Congregazione di Carità, protagonista di un’epopea culturale sui temi della cura, della solidarietà e della comunità, che è ancora possibile respirare grazie agli strumenti chimici e medici, ai preparati antichi, ai ricettari a stampa e manoscritti conservati sugli scaffali di legno scuro.