Nel cuore della città di Modena, troverete la Cattedrale con la Torre Ghirlandina. I simboli per eccellenza della città di cui i modenesi sono molto orgogliosi.
La Cattedrale spicca per la sua eleganza e per la maestosa imponenza e solidità di chi ha sfidato i secoli. Per me è l’edificio storico della città che mi ricorda Casa. Ogni volta che mi sono trovata lontano da Modena, il Duomo e la Ghirlanda sono le immagini che ho scolpite nella mia mente e nel mio cuore.
Ho letto queste righe su un vecchio libro che parla della Cattedrale e che ho pensato di riportavi per la loro bellezza e per il significato che sono in grado di trasmettere. Vorrei darvi l’idea di quanto questa meravigliosa opera in marmo significhi per i locali: “Ogni città per essere veramente una città deve avere un’anima, deve avere un fiume che l’attraversa o una cattedrale insigne per arte e storia. Modena in realtà ha due fiumi, il Secchia e il Panaro, ma abbiamo una Cattedrale che vale tutti i fiumi più famosi del mondo: il Duomo. Chiunque entri per sostare in raccoglimento sente in quel silenzio affluire e spegnersi i rumori della città.”
E un poeta disse guardando il rosone: “l’alto rosone è ora risplendente e io non penso o chiedo ma lascio in me aprirsi questo fiore…”
Il Duomo di Modena è il monumento più importante della città e una delle più belle ed omogenee creazioni dell’architettura romanica. La nobile fabbrica viene iniziata il 9 giugno 1099, da un maestro che è conosciuto con il nome di Lanfranco, sul luogo di una precedente basilica fatta costruire nel V secolo sopra la tomba di San Geminiano.
La costruzione procedette rapidamente tanto che nel 1106 vi si potè trasportare il corpo del Patrono San Geminiano e consacrarne l’altare. La costruzione del Duomo di Modena si sussegue negli anni senza andare a scalfire la mirabile struttura di Lanfranco. Al Duomo è legato anche il nome di Wiligelmo, ritenuto il primo artista della scultura in Italia. Vi lavorarono Anselmo da Campione, che inserì il rosone e fece aprire i due portali minori nella facciata ed altri maestri campionessa come Enrico da Campione che all’inizio del XIV secolo ideò e costruì la parte terminale della Ghirlandina.
Nonostante alcuni interventi che andarono a sostituire il legno nelle capriate interne con la pietra, la Cattedrale è oggi come la vollero Lanfranco e Wiligelmo, i due grandi artisti la cui eccezionale fusione spirituale permise loro di dare un’unità inscindibile alla decorazione scultorea e alla struttura architettonica con un equilibrio e con un’armonia veramente ineguagliabili tale da fare di questa cattedrale un modello per tante chiese di epoca posteriore.