È una mattina di primavera, una di quelle giornate in cui l’aria profuma di erba appena tagliata e sugli alberi cominciano ad intravedersi i primi fiori, quasi ad annunciare la fine dell’inverno e l’arrivo della bella stagione. Il nostro racconto ci porta tra le vie caratteristiche del centro storico di Sassuolo, una piccola città a cavallo tra la provincia di Modena e Reggio Emilia, che ha saputo conquistare una posizione di rilievo nel mondo, per il suo famoso distretto industriale legato alla produzione di piastrelle di ceramica. Tuttavia Sassuolo raccoglie sul suo territorio, non solo la tradizione manifatturiera, divenuta sinonimo di innovazione e alta tecnologia, ma porta con sé un importante patrimonio storico fatto di palazzi, giardini e dimore appartenuti ad epoche passate.
Il tempo trascorre inesorabile, ma questi luoghi rimangono lì di fronte a noi, a testimonianza di un trascorso che oggi rivive nel suo splendore grazie all’amore della sua gente come la Cavallerizza Ducale, che ci appare quasi come d’incanto nel cuore della città a pochi metri dal maestoso Palazzo Ducale. Un’ opera straordinaria, che ci ammalia per il suo fascino e per la sua architettura sapientemente recuperata, dove lo spirito del passato convive con il moderno.
Decidiamo di entrare al suo interno, per scoprirne l’animo più segreto. Un viaggio che ci riporta ai tempi del Ducato degli Estensi quando governavano in questo lembo d’Emilia. La Cavellerizza Ducale è infatti stata realizzata fra il 1781 e il 1788 su volere del duca Ercole Rinaldo III per rimediare alle carenze di stalle e di alloggi per i Dragoni Ducali che seguivano la Corte Estense nel trasferimento alla reggia di Sassuolo. Questo edificio faceva parte della “Delizia Estense” insieme al Palazzo Ducale di Sassuolo e alle strutture circostanti, che rappresentavano la residenza estiva.
Dal punto di vista architettonico, la Cavallerizza si presenta conun’imponente copertura lignea a due falde sostenuta da 23 capriate, mentre sulla facciata nord sono presenti graffiti che facevano da quinta prospettica alla vista dal Palazzo Ducale della “Peschiera”, un’opera straordinaria e suggestiva per la sua identità. Un tempo era il “Teatro delle fontane”, dove si rincorrevano fino alla grande vasca dei pesci (la Peschiera) meravigliosi giochi d’acqua per il piacere della Corte e dei suoi ospiti, che si aggiravano sbalorditi fra le quinte rivestite di tufo e conchiglie, mentre sul fondale scenico si poteva vedere la “montagna estense”, da cui zampillavano le fontane e sulla cui vetta si trovava e si trova tutt’ora, l’Aquila Estense. Un simbolo nobile e di grande valore che identificava lo stemma del Ducato.
La storia della Cavallerizza purtroppo non è stata sempre gloriosa, poiché negli anni è caduta in uno stato di abbandono e degrado. Ora questa meravigliosa opera architettonica è tornata a nuova vita e oltre ad avere una funzione culturale e sociale, è divenuta sede elegante ed originale dello Studio Pincelli & Associati, che insieme all’Ing. Stefani, Presidente del Gruppo System, azienda di automazioni industriali, sono stati i protagonisti di questo ambizioso recupero iniziato nel 1991 e terminato nel 1998. Dietro a questa ristrutturazione, si cela una storia di passione e di amore verso Sassuolo. Un atto di rispetto e di grande attaccamento verso questa terra che occupa un posto importante nel cuore dei suoi benefattori, che attraverso il recupero della tenuta, hanno voluto, ridare dignità e magnificenza ad uno dei luoghi più suggestivi della città. Il restauro architettonico della Cavallerizza Ducale nasconde un aspetto di grande importanza: la volontà non solo di ripristinare vecchie mura e mattoni per una questione di decoro, ma il desiderio di ridare all’edificio la sua valenza sociale, diventando un riferimento nella vita degli abitanti di Sassuolo. La funzionalità che ha riacquistato l’opera la rendono parte integrante della scena cittadina in cui confrontarsi e riconoscersi.
Vorremmo che il nostro viaggio non finisse mai. Un po’ come quando voltiamo l’ultima pagina di un bel libro che ci ha appassionato ed accompagnato nella nostra avventura, allo stesso modo stanza dopo stanza, arriviamo al termine della nostra visita. Ci soffermiamo davanti alla Peschiera, vogliamo imprimere nella nostra mente questa straordinaria opera d’arte a cielo aperto che ci circonda con la sua storia, la sua natura e la sua cultura. La osserviamo attentamente perché vogliamo rivivere quell’epoca lontana e recuperare i segni del passato per accostarli al presente.
La Cavallerizza Ducale è un esempio emblematico di recupero architettonico, che racchiude in sé il moderno e l’antico. Una forma d’arte sublime che esprime la cultura del suo popolo e la sua nuova identità di luogo vivo e funzionale.
Il sole splende alto nel cielo, ormai è l’ora di pranzo, le viuzze del centro, prima animate da un via e vai allegro, ora ci appaiono silenziose. È giunto il momento di incamminarci verso casa, con la consapevolezza di portare con noi il ricordo di un’esperienza a spasso nella storia, ma senza macchina del tempo, perché i ricordi ci portano nel passato e i sogni ci proiettano nel futuro.
Foto: Matteo Piazza