Che cosa ha in comune la terra di Giuseppe Verdi e di Giovannino Guareschi? I tramonti. C’è un legame tra la musica e la pianura piatta della bassa emiliana. Io l’ho imparato dalle parole di Guareschi in una sua intervista.
Capisco come lei, non essendo di queste parti, non possa rendersi conto come sia nata questa musica così esuberante, così romantica in una terra tanto piatta, eppure creda per uno come me, che vive da queste parti, ciò è comprensibile. Guardi ad esempio i tramonti. Questi tramonti che esplodono improvvisi, violenti su questa terra piatta, pieni di rosso, di giallo, di spazi inaspettati. Sono qualcosa che spiegano il perché da questa terra sia nata una musica così eccessiva direi quasi. Creda i tramonti sono un melodramma. Giovannino Guareschi, 1963.
Tramonti a perdita d’occhio. Orizzonti che difficilmente riusciamo a capire dove finiscono. Questa è la pianura della bassa, che sia modenese, reggiana o parmense poco importa perché lo spettacolo davanti ai nostri occhi è lo stesso. La mia città natale è Modena, ma la mia famiglia da parte di mia mamma ha origini dalla bassa modenese, San Martino Spino.
Qui la vita sembra avere un ritmo diverso e all’insegna dei valori tradizionali, dai quali in fondo anche un personaggio come Guareschi non si è mai discostato.
No Comments