Silenzio, si alza il sipario. Siamo a Modena nella città della Ghirlandina e del Duomo. La città dei tortellini e dell’aceto balsamico tradizionale. La città della Ferrari, della Maserati e dove il buon vivere è un fattore culturale. In questa cittadina dalle origini contadine, la musica ha un posto speciale nel cuore dei suoi abitanti. Se ci lasciamo trasportare dall’arte musicale che si respira a Modena, potremo scoprire e fare esperienza dei luoghi più iconici che la città ha da offrire.
Grazie a quelle voci nate tra le sue contrade, che con coraggio hanno cavalcato i palcoscenici di teatri vicini e lontani, Modena ricopre un ruolo di primo piano nella storia della musica. È qui che è nato e cresciuto il grande tenore lirico Luciano Pavarotti e la Fondazione Luciano Pavarotti è impegnata in prima linea affinché il sipario non cali mai.
La Casa Museo Luciano Pavarotti si trova nel cuore della campagna modenese caratterizzata da ampi terreni coltivati a grano e alberi da frutta che disegnano le forme di questo lembo di scorcio rurale emiliano. Su questa ampia pianura il Maestro Pavarotti aveva deciso di realizzare negli anni 90 maneggi e scuderie per i cavalli, sua grande passione. Un luogo leggendario, dove tra il 1991 e il 2002 aveva ospitato il prestigioso torneo di salto ostacoli a cui hanno partecipato i più importanti cavalieri del mondo equestre. Successivamente egli aveva fatto costruire la villa. Aveva supervisionato lui stesso il lavoro di architetti, falegnami e fabbri, desiderava rendere omaggio all’artigianato italiano nella sua Modena.
La Casa Museo Luciano Pavarotti è una residenza elegante, meravigliosa che colpisce l’occhio dal punto di vista architettonico, ma al contempo rispecchia un legame sentimentale molto forte con la città. Gli anni trascorsi a Modena sono stati quelli dell’infanzia, dell’adolescenza e della spensieratezza, sentimenti che hanno creato un legame indissolubile con il Maestro, che nonostante il suo mestiere lo abbia portato a viaggiare per il mondo, Modena ha continuato a rappresentare per lui la massima espressione di bellezza, il cui ricordo non è mai impallidito nemmeno di fronte a metropoli immense e all’avanguardia.