Un tuffo nella storia della famiglia del grande compositore italiano Gioacchino Rossini. A Lugo inaugura il nuovo Museo di Casa Rossini nella dimora dei nonni. Cinque sale per scoprire Gioacchino Rossini, in un luogo legato alla sua adolescenza e formazione. Si tratta di un percorso museale che rende omaggio al grande compositore, nato a Pesaro e autore di opere famose e celebrate in tutto il mondo quali il Barbiere di Siviglia, L’italiana in Algeri, La Gazza ladra, Semiramide, Il turco in Italia, Guglielmo Tell.
Il Museo Rossini
Il Museo Rossini è composto da cinque sale, un breve corridoio e una scala ‘biografica’ che porta al piano superiore della casa. Il filo conduttore che accomuna i vari spazi è la musica. Lungo un breve tratto di corridoio, il racconto biografico accompagna alla Stanza del prodigio, inaugurata già nel dicembre 2018. Nella stanza interattiva si possono ascoltare le Sei sonate a quattro, composte durante gli studi a Lugo. Non appena il visitatore apre uno dei quattro spartiti, appoggiati su altrettanti leggii al centro della sala, prende il via la melodia corrispondente e la partitura s’illumina in grande formato sui pannelli alle pareti. Quando tutti gli spartiti sono aperti, la composizione risuona per intero e il visitatore si ritrova avvolto dalla musica.
Il percorso continua al primo piano, con la Stanza della mappa: una distesa di cupole in cristallo, disposte lungo un tavolo sinusoidale, disegna il percorso delle “geografie” di vita e lavoro del Maestro. Non appena si solleva una delle cupole, risuonano le note di una sua composizione. Di fronte, si entra nella Stanza della risonanza: dove si ascoltano frasi su ciò che scrittori, filosofi, musicisti e scienziati di tutto il mondo hanno detto di Rossini. Parole che trovano riscontro nella piccola libreria sospesa, offerta alla consultazione.
A piano terra, si entra nell’ultimo spazio, la Stanza della dispensa. La ben nota passione di Rossini per la cucina affiora nei titoli dei suoi piccoli “peccati di vecchiaia”, composizioni spesso ironicamente intitolate a nocciole, rapanelli, sottaceti, fichi secchi e altro. Aprendo i cassetti della dispensa, ne scaturisce, in tutt’uno con la musica di Rossini, l’interpretazione visiva che ne dà Massimo Pulini, primo artista coinvolto nell’ambizioso progetto di tradurre in immagini le prelibatezze del Maestro.
Gioachino Rossini visse a Lugo da adolescente, tra il 1802 e il 1804. In questo periodo cominciò a comporre musica, facendo subito conoscere il suo immenso talento. Pur non avendo mai abitato l’edificio a due piani di via Rocca, appartenuto al nonno, Rossini lo ha sempre avuto particolarmente caro. Qui, nel 1992 sono stati celebrati i duecento anni dalla nascita, e la Casa, con il fondamentale contributo del Lions Club di Lugo, è divenuta sede di eventi culturali ed esposizioni d’arte. Nel 2018, durante l’anno rossiniano a 150 anni dalla scomparsa, ha preso corpo l’idea di trasformarla in museo dedicato al compositore.
La Casa museo è aperta il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.